
Una pausa dalla quotidianità
Le acque del lago scintillano sotto i raggi del sole, mentre nuvole leggere solcano il cielo azzurro. Le condizioni ideali per una gita in battello. Sulla banchina di Beckenried si è radunata una piccola folla, tra cui anche i 19 partecipanti alle Giornate delle Boccate d’aria con il team di accompagnatori. Tra chiacchiere e risate, il gruppo si distribuisce a bordo: alcuni si godono il sole e l’aria fresca, altri si rilassano nel ristorante davanti a una tazza di caffè.
Vacanze senza barriere
Presto appare evidente che molti si conoscono già piuttosto bene. «È la terza volta che partecipiamo a questa iniziativa e la compagnia è ottima. Condividiamo bei momenti e c’è già una conoscenza reciproca», racconta Alberta Zimmermann. Per lei e gli altri, le Giornate delle Boccate d’aria sono un’apprezzata occasione per trascorrere delle ore spensierate. Spesso, infatti, viaggiare con l’ossigeno comporta degli ostacoli. «Alcuni anni fa, io e mia moglie ci siamo recati nel Vallese per un viaggio privato. L’ossigeno c’era, ma mancava un adattatore e ci siamo dovuti arrangiare tutta la notte con il concentratore portatile», ricorda Ueli Johner. Alle Giornate delle Boccate d’aria la situazione è molto diversa: «All’ossigeno ci pensano loro, il team è sempre presente e anche nella Kurhaus Sarnen è possibile trovare assistenza. Ci si sente in buone mani.»
Una piccola pausa dal grande effetto
Dopo un viaggio di mezz’ora, il battello attracca a Treib. Il gruppo scende, prende la funicolare per raggiungere Seelisberg e poi torna con un autopostale privato all’Hotel Kurhaus am Sarnersee. La crociera è solo una delle tante attrazioni delle Giornate delle Boccate d’aria. A volte i partecipanti ammirano animali selvatici imbalsamati a Stöckalp, altre volte visitano le mostre nello spazio artistico Lumeum a Kerns. Si tratta di momenti di spensieratezza che consentono di dimenticare per un po’ le difficoltà quotidiane. «Siamo sempre felici di essere presenti con la Lega polmonare», afferma Esther Baumli e da questa frase traspare tutta la gioia che si respirava durante le Giornate delle Boccate d’aria.