La pianificazione aiuta i familiari
Se una persona perde la propria capacità di discernimento in seguito a malattia o incidente, sorgono molte domande. Chi rappresenta i suoi interessi? A quali cure mediche sottoporla? Quali evitare? Molte di queste domande possono essere chiarite in anticipo; si possono suddividere in tre categorie:
- La pianificazione anticipata generale interessa varie sfere del vivere. Documentazione: ad es. un mandato, testamento o altra disposizione vincolante su questioni finanziarie.
- La pianificazione della presa in carico e delle cure in relazione a una malattia specifica regola le questioni di assistenza e trattamento terapeutico e corrisponde a un processo strutturato e progressi-vo definito congiuntamente tra i pazienti, i loro familiari e gli specialisti e teso a definire insieme e a documentare il trattamento desiderato dal soggetto interessato.
- La pianificazione anticipata delle cure (ingl. Advance Care Planning = ACP) definisce anticipatamente il percorso che si desidera venga intrapreso relativamente alle misure di mantenimento in vita o alle terapie specifiche in caso di incapacità di discernimento, cioè quando non si può esprimere la propria volontà in merito. Documentazione: ad es. una disposizione del paziente o un piano d’emergenza.1

Uno dei principali vantaggi della pianificazione anticipata delle cure, secondo Tatjana Weidmann-Hügle, direttrice del reparto di etica clinica all’ospedale cantonale di Basilea Campagna, è l’acquisizione di conoscenze. Quando ci si confronta con questioni che implicano delle scelte, s’impara quasi sempre qualcosa di nuovo. «Soprattutto in tema medico-sanitario si riesce a valutare meglio le possibili misure terapeutiche e quindi anche a comunicare meglio con gli specialisti». La pianificazione anticipata è anche una forma di sgravio dei familiari, che sono meglio informati sui desideri dei loro cari.
Parlare con gli altri
La pianificazione anticipata (ACP), consigliabile sia a chi è sano sia a chi è malato, consente di definire i propri rappresentanti e di stabilire quali misure terapeutiche adottare, e quali no, in situazioni di emergenza e in caso di perdita, temporanea o permanente, della propria capacità di discernimento. Tutto questo avviene con l’assistenza di specialisti. Questo è particolarmente importante, afferma Weidmann-Hügle. «Ci sono persone che compilano i moduli prestampati senza comprenderne i contenuti, a volte anche complessi, trascurando di considerare che questi documenti sono vincolanti».
Per coloro che non vogliono ancora specificare i trattamenti medici da adottare in caso di incapacità di discernimento, è sufficiente che definiscano, insieme a una persona competente, chi sia autorizzato a rappresentarli in tal caso e che discutano con loro e con le persone a loro vicine delle cose che ritengono più importanti. Ad esempio quelle che riguardano il dolore, la paura, la consapevolezza o la vita in generale. «Infatti, solo quando viene comunicata la propria volontà si può fare in modo che venga rispettata il più possibile in caso di incapacità di discernimento».
1. Ufficio federale della sanità pubblica UFSP e palliative ch (2018): Pianificazione sanitaria anticipata, in particolare in caso d’incapacità di discernimento («Advance Care Planning»). Quadro di riferimento nazionale per la Svizzera. Berna.